Quando ad operare è un gruppo, il potenziale individuale diventa risorsa e competenza per tutti. Perché ognuno mette in gioco sé stesso, il proprio vissuto, le proprie capacità e conoscenze che, unite e condivise con altre, fanno sì che ognuno si “riappropri” di un sé stesso migliore, arricchito e rafforzato dal potenziale messo in gioco da tutti. Questo è ciò che accade nell’ambito del progetto Totila 24, promosso dall’Associazione “Pianeta Giovani” e finanziato con i fondi del’8 x 1000 messi a disposizione della “Tavola valdese”, durante gli incontri di coaching olistico curati dalla dott.ssa Mirela Schwarz.
“La somma delle singole potenzialità costituiscono l’energia del gruppo – spiega la dott.ssa Schwarz – per cui è importante che ognuno metta a fuoco la propria dote migliore e soprattutto le proprie passioni, perché sono quelle in cui ognuno riesce meglio, affinché diventino risorsa per il gruppo. La logica è: il gruppo migliora me, io rendo migliore il gruppo”. Tale lavoro, però, presuppone e richiede che ognuno sia, o si renda consapevole della propria “dote” migliore. Non per tutti è così evidente, non a tutti è così chiara. Ed è in questa ricerca che ci viene incontro la dott.ssa Schwarz, che appunto è la prima che mette in campo, a disposizione di operatori e volontari del progetto Totita 24, le proprie competenze ed esperienze affinché valgano da esempio e da guida.
“L’accoglienza di ciò che è altro da noi è il primo passo verso un miglioramento di sé stessi – spiega la dott.ssa Schwarz nelle sue ore di formazione – poi subentra la riflessione e il domandarsi: ciò che ho conosciuto, imparato, acquisito può risultare utile al mio bagaglio esistenziale? lo sento affine a me? Può avvicinarmi o, invece, mi allontana dal compito e dalla crescita della mia anima interiore?” Interrogativi comuni dai quali per ognuno scaturiscono risposte differenti e, in base a queste, si seleziona…ognuno prende ciò che calza meglio al proprio io e “scarta” il resto, ognuno si avvale delle risorse comuni per migliorare il proprio potenziale…alla fine, dunque, ognuno emerge nelle proprie diversità, affinate e migliorate prelevando dallo stesso contenitore informativo e formativo. “Questo lavoro su di sé – chiarisce la dott.ssa Schwarz – permette ad ognuno di noi di non avere più, come unico punto di riferimento, il proprio passato, che è una guida limitante, ma un ventaglio di altri vissuti che con l’intuizione possiamo selezionare e plasmare sul nostro io, per renderlo migliore”.
Nel successivo incontro di formazione, ogni individualità “migliorata” nel precedente diviene punto di partenza e risorsa di gruppo cui attingere per “forgiarsi” meglio nell’ottica di un arricchimento ed uno sviluppo interiore che, nell’incontro con tante individualità perde inevitabilmente pezzi oramai “superati” di sé ed acquista “rinnovata energia” dall’altro.
